La necessità di scelte innovative e lungimiranti con il Green Deal
Le richieste e proposte della coalizione #cambiamoagricoltura alla Ministra Teresa Bellanova per il Consiglio Agri-Fish del 20 luglio 2020
Garantire una percentuale minima del 30% delle risorse nel primo pilastro per gli eco-schemi in tutti gli Stati membri dell’Unione, per confermare la maggiore ambizione degli obiettivi ambientali della futura PAC. Questo è un argomento senza ancora una chiara maggioranza in seno al Consiglio AgriFish e, fino ad oggi, l’Italia non si è collocata tra i Paesi più riformisti e innovatori. La Coalizione #CambiamoAgricoltura auspica per questo una posizione dell’Italia diversa rispetto al passato, tesa a favorire un accordo nell’ambito del Consiglio europeo AgriFish per stabilire una percentuale, minima ma obbligatoria, di risorse del primo pilastro vincolate per l’attuazione degli eco-schemi.
Flessibilità e caratteristiche degli eco-schemi: La Coalizione #CambiamoAgricoltura ha manifestato alla Ministra la propria preoccupazione per la volontà di alcuni Stati membri di trasformare gli eco-schemi in un greening 2.0, cioè un pagamento forfettario per tutti gli agricoltori in cambio di pratiche agricole non efficaci per la tutela della biodiversità, come ha evidenziato la Corte dei Conti europea in alcuni suoi recenti rapporti sull’attuazione della PAC. I fondi pubblici della PAC dovrebbero garantire maggiori impegni per la tutela dell’ambiente, senza nessun pagamento forfettario, di alcun tipo, non collegato a risultati tangibili e misurabili per il contrasto ai cambiamenti climatici e la tutela della biodiversità.
Gli eco-schemi potranno così essere un utile strumento per finanziare il mantenimento dell’agricoltura biologica.
BCAA 9 della nuova condizionalità: La Coalizione #CambiamoAgricoltura ha inoltre espresso molta preoccupazione per le posizioni nel Consiglio UE AgriFish sulla regola BCAA n°9 (Buona Conduzione Agricola e Ambientale) della nuova condizionalità, che si vorrebbe limitare alle coltivazioni di seminativi, includendo anche alternative come le colture che fissano azoto e carbonio.Questa proposta in discussione nel Consiglio UE Agri-Fish è il risultato delle spinte di alcuni Stati membri per riproporre la logica delle aree di interesse ecologico (EFA) dell’attuale greening, nonostante questi impegni siano stati completamente screditati per la loro mancanza di efficacia per la tutela della biodiversità. Questo per la Coalizione #CambiamoAgricoltura sarebbe inaccettabile per una seria riforma della PAC.
Colture azotofissatrici nella condizionalità e negli eco-schemi: le colture che catturano carbonio e che fissano l’azoto, senza l’uso di pesticidi come nelle attuali EFA del greening, sono buone pratiche agricole per i seminativi che potrebbero essere attuate anche con altre regole della nuova condizionalità oppure attraverso gli eco-schemi, ad esempio con l’introduzione di almeno una coltura di leguminose nell’obbligo della rotazione, obbligo che si chiede di mantenere nella condizionalità e non declassare a “diversificazione” come nell’attuale programmazione.
È auspicabile che le colture che fissano l’azoto siano favorite dalla nuova PAC anche per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo della Strategia “Farm to Fork” della riduzione del 20% dei fertilizzanti chimici entro il 2030 e per aumentare l’autonomia dell’Europa sulle materie prime proteiche e valorizzare al meglio l’importanza della rotazione delle colture per ridurre l’uso dei pesticidi e per una gestione integrata dei parassiti.
Per maggiori informazioni sulle attività della Coalizione #CambiamoAgricoltura: https://www.cambiamoagricoltura.it/