Etichette alimentari più chiare

I consumatori saranno meglio informati e potranno compiere scelte più salutari quando acquistano cibi: questo è l’obiettivo principale delle nuove norme per l’etichettatura dei cibi, adottate mercoledì dal PE. In futuro, il contenuto energetico, così come la percentuale di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale dovrà essere chiaramente visibile sugli imballaggi alimentari, in modo che possano essere facilmente identificati.

La relatrice del Parlamento, Renate Sommer (PPE, DE), che aveva guidato i negoziati con il Consiglio sfociati in un accordo, nel corso del dibattito in Aula ha dichiarato che “nonostante le differenze politiche e ideologiche nel Parlamento europeo, nonostante le convinzioni ideologiche nazionali, siamo riusciti a raggiungere un buon compromesso. Le nuove norme prevedono maggiori e migliori informazioni per i consumatori, in modo che possano fare scelte consapevoli al momento dell’acquisto. Inoltre, anche l’industria alimentare dovrebbe beneficiarne, ci dovrebbe essere maggiore certezza del diritto, meno burocrazia e una migliore legislazione in generale (…) ciò è molto importante per le PMI (…) più dell’80% del settore alimentare europeo è costituito dalle PMI”.

La relazione è stata approvata con 606 voti favorevoli, 46 voti contrari e 26 astensioni.

Dichiarazione nutrizionale obbligatoria

Secondo le nuove disposizioni, il contenuto energetico e le percentuali di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale, dovranno tutte essere indicate in una tabella comprensibile sull’imballaggio, insieme e nel medesimo campo visivo. Tutte le informazioni dovranno essere espresse per 100g o per 100ml e potranno inoltre, anche essere espresse in porzioni.

Allergeni

Attualmente, tutti gli ingredienti – incluse le sostanze allergeniche – devono essere indicati sulle etichette dei cibi preconfezionati. In futuro, per il consumatore sarà più semplice capire se un prodotto contiene sostanze allergeniche, perché le stesse saranno messe bene in evidenza nella lista degli ingredienti. In questo modo, il consumatore potrà trovare immediatamente le informazioni sugli allergeni.

Le nuove regole stabiliscono inoltre che le informazioni sugli allergeni dovranno essere fornite anche per i cibi non imballati, ad esempio quelli venduti nei ristoranti o nelle mense. Gli Stati membri potranno adottare misure per decidere in che modo l’informazione dovrà essere fornita al consumatore.

Etichettatura sul paese d’origine

L’origine di certi cibi, come ad esempio quella delle carni bovine, del miele, dell’olio d’oliva, della frutta fresca e degli ortaggi, deve già essere indicata sulle etichette, secondo una specifica legge di settore. L’indicazione è già obbligatoria laddove in sua assenza il consumatore possa essere indotto in errore. Su richiesta del Parlamento, questo requisito dovrà ora essere esteso anche alla carne suina, bovina, caprina e alle carni di volatili.

In futuro, l’etichettatura del Paese d’origine potrebbe essere estesa a altre categorie di cibo (come la carne utilizzata come ingrediente, il latte o gli alimenti non trasformati), ma prima la Commissione dovrà effettuare valutazioni d’impatto per verificare la fattibilità e i costi potenziali che tali obblighi d’etichettatura comporterebbero.

Nessuna indicazione fuorviante per i consumatori

Le nuove regole assicureranno inoltre che i consumatori non saranno fuorviati dalla presentazione degli imballaggi alimentari, riguardo all’aspetto, alla descrizione e alla presentazione grafica, che saranno resi più comprensibili. Anche gli alimenti che assomigliano a altri, ma sono prodotti con ingredienti diversi, come i “simil-formaggi” prodotti con materie vegetali (le così dette “imitazioni di cibi”), saranno facilmente identificabili. In base all’accordo, qualora si sostituisse un ingrediente che dovrebbe normalmente essere parte del prodotto, ciò dovrà chiaramente essere indicato sulla parte frontale dell’imballaggio, in caratteri ben visibili e accanto alla marca, secondo l’accordo.

La carne ottenuta dalla combinazione di più parti di carni dovrà essere indicata come “carne ricomposta”, lo stesso varrà per il pesce, che sarà indicato come “pesce ricomposto”.

Quando entreranno in vigore le nuove norme?

Non appena la legge sarà approvata e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’UE, gli operatori economici del settore avranno a disposizione tre anni per adattarsi alle nuove norme. Avranno poi altri due anni, per un totale dunque di cinque anni, per applicare le norme sulla dichiarazione nutrizionale. Se quest’ultima viene adottata su base volontaria in data precedente, dovrà conformarsi alle nuove regole entro tre anni dalla pubblicazione ufficiale.

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