Corrado Passera intervistato dal Corriere della Sera mi stimola a dire qualcosa….

Il Presidente di ACU, Gianni Cavinato, è un preveggente!
Il perché lo saprete leggendo bene l’articolo (sotto riportato) che è stato pubblicato sul blog www.acuconsumagiusto.it, in tempi non sospetti, oppure digitando i nomi di  Corrado Passera e Gianni Cavinato su Google.

Redazione ACU

Venerdì 20 agosto 2010

Corrado Passera intervistato dal Corriere della Sera mi stimola a dire qualcosa…..

di Gianni Cavinato Presidente Nazionale ACU

Ho conosciuto Corrado Passera diversi anni fa quando egli si trovava a capo delle Poste Italiane e assieme ai suoi collaboratori decise di avviare un dialogo permanente con le rappresentanze delle organizzazioni dei consumatori. Successivamente in Banca Intesa e IntesaSanPaolo il dialogo è proseguito. Periodicamente il dottor Passera ci offre l’opportunità di confronto e di ascoltare le nostre opinioni e proposte. Verso la metà del prossimo mese di ottobre si rinnova anche quest’anno l’appuntamento. L’intervista, dello scorso 19 agosto 2010, che Corrado Passera ha concesso al Corriere della Sera mi offre l’occasione per esporre alcune mie opinioni.

Innanzitutto condivido completamente l’opinione che Passera ha del nostro Paese in questa fase storica. Manca un “progetto Paese”. Sì, le classi dirigenti si sono accomodate a gestire gli interessi particolari e spesso personali, mentre le classi subalterne non si trovano nelle condizioni sociali e culturali di farsi dirigenti di un Paese che appare senza speranze. Le responsabilità di questo declino sono innumerevoli. Come si fa a non essere d’accordo con Corrado Passera quando  afferma: “tolleriamo centinaia di miliardi di evasione fiscale e sprechi  di ogni genere negli 800 miliardi di spesa pubblica annuale” o quando sostiene che talune banche  “non meriterebbero neppure il nome di banca, perché fanno solo speculazione finanziaria” . E a proposito di speranze Passera afferma che si possono trovare le risorse per investire in modo mirato 40-50 miliardi all’anno  per 5-6 anni! Ma chi sono i decisori di una tale scelta?  Siamo certi che tutti  gli investimenti portino maggiore occupazione? Sì, bisogna puntare sull’occupazione, ma per fare che cosa? A tale proposito Corrado Passera offre numerosi spunti: bisogna investire  nelle infrastrutture tecnologicamente avanzate,  nell’industria dell’automazione, nel turismo, nell’agribusiness, nella ricerca e nella formazione…. Non c’è che dire.

Corrado Passera sarebbe un ottimo Ministro per lo Sviluppo Economico che, in questo bel Paese, non  abbiamo ancora  a tempo pieno!

Ad ogni modo la mia opinione per uno sviluppo sostenibile parte proprio dall’idea che ogni tipo di investimento dovrebbe, in primo luogo, assicurare il rispetto di taluni parametri non solo ambientali, ma soprattutto sociali e culturali. Si metta al primo posto la valutazione puntuale e pubblica della “responsabilità sociale dell’impresa”, prima d offrire crediti  e privilegi ai dirigenti. Si riduca la forbice degli stipendi tra classi subalterne e dirigenti. Si realizzi una politica estera non mascherata da “missioni di pace con l’esercito”, ma improntata alla solidarietà economica e finanziaria. Si punti sulle tecnologie innovative, ma soprattutto venga valorizzato il lavoro degli onesti.

Infine ritengo che l’uso di energia nucleare per usi civili non vada bene come non  vanno bene i termovalorizzatori. Questo tipo di soluzioni  appaiono  tecnologicamente avanzate, anche in virtù della loro complessità gestionale, ma se si pone lo sguardo oltre il primo orizzonte scopriamo che tali scelte ci portano indietro. Non  è solo una questione di sicurezza e di salute, ma di modello organizzativo, produttivo e sociale. Una produzione energetica accentrata, di norma risponde ad un modello sociale ed istituzionale il cui controllo è concentrato in poche mani.

Pubblicato da ACU – Consuma Giusto!