Il tribunale di Prato annulla due mutui per usura e condanna la banca a restituire 90.000 euro

Fonte: martingalerisk.com

Il Tribunale di Prato, con Sentenza n. 767 del 27 giugno 2015, ha permesso ad un cliente di risparmiare circa Euro 90.000 – rispetto alla somma inizialmente pretesa dalla banca nell’ambito di una procedura di esecuzione forzata sull’abitazione del cliente – a titolo di interessi usurari.

Il cliente, opponendosi all’esecuzione, ha contestato la nullità di alcune clausole contrattuali dei mutui ipotecari oggetto di vertenza.

Il Giudice, ravvisando interessi usurari pattuiti fin dalla stipula dei mutui, ha condannato la banca alla restituzione di tutti gli interessi pagati dal cliente in riferimento ai contratti.

Nel caso di specie, le parti avevano stipulato due contratti di mutuo. A seguito di inadempienze da parte del cliente, la banca ha avviato in giudizio l’esecuzione immobiliare, a cui il cliente si è opposto.

In corso di causa, il consulente tecnico d’ufficio nominato dal Giudice, ricostruendo i rapporti in essere tra la banca e il cliente, ha individuato nei mutui l’applicazione di tassi di interesse superiori ai tassi soglia vigenti pro-tempore, sia per quanto riguarda gli interessi pattuiti alla stipula che per quanto concerne quelli effettivamente applicati in corso di rapporto nel periodo di riferimento.

In particolare, il Giudice ha osservato che gli interessi di mora devono essere considerati ai fini della verifica del superamento del tasso soglia usurario ex Lege 108/1996, richiamandosi alla ben nota Sentenza della Corte di Cassazione n.350/2013. Inoltre, ha osservato che detti interessi di mora, se calcolati sull’intera rata scaduta, vengono implicitamente maggiorati dagli interessi convenzionali contenuti nella rata impagata, assumendo così carattere usurario.

Di conseguenza, per rideterminare con esattezza le somme “dare-avere” tra le parti, il CTU ha quantificato gli importi indebitamente corrisposti dal cliente alla banca in complessivi Euro 208.796,06. Da tali importi sono stati decurtati gli importi erogati inizialmente dalla banca attraverso i due mutui, pari ad Euro 254.114,22, ed è emerso l’importo di Euro 45.318,16 che il cliente è tenuto a restituire.

Così facendo, il cliente ha ottenuto un vantaggio pari a circa Euro 90.000, dato dall’annullamento degli interessi relativi ai mutui, sia con riferimento a quelli pagati alla data della sentenza, sia con riferimento a quelli ancora da pagare.

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