Per ridurre la pressione migratoria è necessario affrontare fame e povertà rurali

Fonte: Fao

Lo sviluppo rurale sostenibile ha un ruolo chiave per affrontare la fame, la povertà e le altre cause alla base dei fenomeni migratori, che stanno mettendo a dura prova la capacità di molti paesi di raggiungere i loro obiettivi di sviluppo – ha affermato il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva.

“La pressione migratoria che oggi sta causando grande preoccupazione a livello globale, è il risultato di guerre, conflitti e instabilità politica, ma la FAO invita a prestare la giusta attenzione ai fattori alla fonte di tali fenomeni”.

Persistenti difficoltà economiche, povertà, insicurezza alimentare, cambiamenti demografici e climatici, oltre alle crescenti ingiustizie e pressione sulle risorse naturali stanno forzando milioni di persone a cercare una vita migliore altrove.

Un fattore fondamentale per affrontare tale fenomeno è migliorare l’accesso alle terre, all’acqua, al credito, ai mercati e alle tecnologie per i poveri rurali, in particolar modo per i piccoli produttori a livello familiare.

Porre fine alla fame, migliorare la nutrizione e promuovere pratiche di sviluppo sostenibile rappresenta una sfida particolarmente difficile nelle aree rurali dell’Africa sub-Sahariana e in Asia meridionale, dove i livelli di povertà estrema e sottoalimentazione sono ancora molto alti.Il Direttore Generale della FAO pone l’accento sull’importanza di contribuire a costruire la resilienza delle comunità rurali e favorire il loro accesso a opportunità di lavoro decenti, soprattutto per donne e giovani: “Abbiamo inoltre bisogno di investimenti in aree che producono veri benefici per i poveri, incluso il loro accesso a beni pubblici come l’istruzione, la salute, l’acqua pulita e i servizi igienici”.

 

I cambiamenti climatici

Combattere l’impatto dei cambiamenti climatici è fondamentale per raggiungere il Secondo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile. “La comunità internazionale deve agire per aiutare i paesi ad entrare nella fase successiva, che comprende identificare strategie di adattamento specifiche, opportunità di finanziamento, trasferimento di tecnologie e una solida raccolta di dati”.

La FAO, da parte sua è pronta, ad affiancarsi ai paesi membri per aiutarli a identificare strategie di adattamento specifiche, come l’implementazione di pratiche e tecniche dell’ “agricoltura intelligente dal punto di vista climatico” (“climate smart agricolture“).

 

La resistenza agli antibiotici (AMR)

Il legame tra l’ SDG2 e la Resistenza agli Antibiotici, è  spesso il risultato di un utilizzo non controllato di farmaci per il trattamento o la prevenzione di malattie nell’allevamento, nell’acquacoltura o nella produzione di cereali. Pratica che può portare all’emergere di micro-organismi resistenti agli antibiotici.

Alcuni progressi sono già stati fatti grazie al Global Action Plan dell’OMS, e la FAO, che opera a stretto contatto con l’Organizzazione Mondiale della Salute Animale (OIE), crede che debba essere fatto di più: “Vorrei poter contare sul supporto dei Paesi europei attraverso contribuzioni volontarie, siano esse di tipo finanziario o di expertise” afferma da Silva, sottolineando come la difficoltà di trovare personale qualificato in questo ambito possa essere affrontata attraverso il distaccamento di esperti nazionali.

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