Sana 2017

Fonte: helpconsumatori.it

Il biologico non è (più) una moda e sta uscendo sempre di più dalla nicchia: quasi la metà delle famiglie italiane consuma bio almeno una volta a settimana. I prodotti bio finiscono nel carrello della spesa sempre più spesso. A trainare i consumi sono però persone dal profilo ben definito: famiglie a reddito medio-alto, famiglie con bambini piccoli, vegetariani e vegani. Le motivazioni dell’acquisto bio rimandano soprattutto alla salute e alla sicurezza dei prodotti e alla qualità, ma i consumatori premiano anche il rispetto dell’ambiente. Il panorama viene dall’Osservatorio Sana 2017 presentato oggi, promosso da BolognaFiere, con il patrocinio di FederBio e AssoBio e realizzato da Nomisma.

“Tutti i numeri del bio italiano” dedicato alla presentazione dei dati dell’Osservatorio Sana 2017 ha rappresentato l’occasione per fare il punto sul panorama del mercato biologico italiano. Il quadro generale dice che l’intero sistema dell’alimentare biologico è in crescita. “Le ultime stime relative alle vendite 2016 nel canale specializzato segnano un +3,5%, mentre nella GDO l’aggiornamento Nielsen evidenzia un +16% (periodo luglio 2016 – giugno 2017) e una quota dell’organic sul totale delle vendite alimentari pari al 3,5% (5 volte in più rispetto al 2000)”, dicono dal Sana.

L’Osservatorio ha presentato i risultati di una ricerca condotta da Nomisma su un campione rappresentativo di responsabili degli acquisti alimentari della famiglia, tramite la realizzazione di 850 interviste. E cosa è emerso? Il bio risponde sempre più spesso ai bisogni dei consumatori e finisce più spesso che nel passato nel carrello della spesa, tanto che il 78% degli intervistati afferma che nell’ultimo anno in almeno un’occasione ha comprato un prodotto a marchio bio: sono un milione di famiglie acquirenti in più rispetto al 2016.

“Il biologico interpreta a pieno titolo le esigenze del consumatore italiano che a tavola cerca prodotti salutari (valore ritenuto molto importante nella scelta di prodotti alimentari dal 58% dei responsabili degli acquisto), eco-friendly (39%), semplici e comodi all’uso (31%), senza mai rinunciare alla qualità al giusto prezzo (65%) – affermano dall’Osservatorio – I valori che il biologico interpreta sono alla base del successo della categoria e della crescita della consumer base (almeno una occasione di acquisto negli ultimi 12 mesi) che nel 2017 ha raggiunto ormai il 78% delle famiglie (solo nel 2012 era del 53%). Questo significa che oggi quasi 8 famiglie su 10 hanno acquistato almeno una volta nell’ultimo anno un prodotto biologico e che in soli cinque anni il numero di famiglie acquirenti è aumentato di oltre 6 milioni”. L’assortimento dei prodotti aumenta, il biologico è anche innovazione di prodotto – nella Gdo ogni 100 nuove referenze 23 sono bio – e il risultato è una diffusione maggiore rispetto al passato. Dice l’Osservatorio: “Il biologico non è di certo una moda: il 47% delle famiglie italiane consuma bio almeno una volta alla settimana”.

Ma chi acquista bio oggi in Italia? In questo caso, il profilo dei consumatori è ben definito soprattutto da reddito, presenza di bambini in famiglia e scelte alimentari vegetariane e vegane. Così, evidenzia la ricerca, a determinare più interesse verso i prodotti bio sono “in primis il reddito (la quota di frequent user è più alta nelle famiglie con reddito mensile familiare medio-alto: 58% vs il 35% nelle famiglie meno abbienti), ma anche la composizione del nucleo familiare (dove ci sono figli e, in particolare, bambini con meno di 12 anni, la percentuale di user abituali cresce fino al 56%). Anche le abitudini alimentari influenzano il consumo frequente di prodotti bio: nelle famiglie in cui ci sono vegetariani o vegani il tasso di frequent user bio sale al 67%”.

L’indagine ha poi evidenziato quali siano le nuove tendenze nel biologico, con un focus sui prodotti 100% vegetali a marchio bio. E ha trovato che “i prodotti 100% vegetali rappresentano una categoria in forte trasformazione, che non richiama l’interesse solo di vegetariani e vegani (che per Nomisma hanno una incidenza dell’8% sulla popolazione 18-65 anni). E l’attributo “veg” spicca tra i criteri di scelta: il 48% degli user bio indica la presenza di ingredienti 100% vegetali come fattore importante per l’acquisto dei prodotti biologici. La semplicità della ricetta è certamente un fattore di successo per i prodotti biologici”.  I prodotti 100% vegetali sono entrati nelle tavole degli italiani (83% la quota delle famiglie acquirenti, considerando sia i prodotti convenzionali che quelli bio). Circa 6 famiglie su dieci (58%) nell’ultimo anno hanno provato almeno una volta un prodotto con ingredienti 100% vegetali a marchio bio. Il 30% dei prodotti con ingredienti 100% vegetali è bio.

Ma qual è l’identikit dello user di prodotti veg a marchio biologico? Giovane, tra i 30 e i 35 anni, con figli, residente nelle grandi città e con reddito e titolo di studio medio-alto: il tasso di penetrazione degli alimenti veggie biologici supera la media nazionale tra i giovani dai 18 ai 35 anni, tra i nuclei familiari con più alta disponibilità economica e titoli di studio elevati. L’attributo salutistico è più rilevante nelle famiglie in cui vi sono dei figli e in quelle con bambini sotto i 12 anni. Ma il fattore che più di altri incide sulla propensione all’acquisto di questi prodotti ricade nella sfera delle abitudini alimentari: nei nuclei familiari in cui vi sono vegetariani/vegani il tasso di user sale al 74%; anche nei casi in cui qualche componente della famiglia presenti disturbi/allergie o sia a dieta, la percentuale supera la media nazionale (67% e 60% contro il 55% nelle famiglie in cui non si segue alcun regime alimentare particolare). I prodotti veg e bio che più spesso finiscono nel carrello sono piatti pronti, quali burger, polpette e spezzatini vegetali, quinoa/cous cous con verdure, poi bevande vegetali, panati quali cotolette e bastoncini vegani e sostituti del formaggi, tofu in primis.

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