Tutto è nato da alcune segnalazioni di acquirenti di biglietti dell’opera lirica AIDA patrocinata dal Comune di Andria che avrebbe dovuto andare in scena lo scorso marzo.
Accertato che l’organizzatore, di nazionalità svizzera, era una semplice ditta di comodo, l’ACU ha subito promosso un coordinamento degli acquirenti dei biglietti ricostruendo una lunga catena di raggiri nei quali erano già incappate Forlì, Milano, Torino, Napoli, Pola e Bari (per ben due volte).
Grazie a riunioni organizzate dai legali di ACU, gli acquirenti dei biglietti hanno così potuto formalizzare numerosissime querele.
L’azione è piaciuta all’Amministrazione andriese che, su sollecitazione di ACU, ha inteso premiare i propri cittadini “attivi” donando biglietti per un altro evento musicale cittadino.
<<Un gesto coraggioso ed un precedente costruttivo in una negoziazione fra utenti ed ente pubblico >> ha dichiarato l’avv. Giovanni Santovito di ACU <<non un risarcimento ma un modo originale di sostegno a cittadini che hanno diligentemente denunziato i fatti >>.
Mancava un ultimo tassello alla vicenda: la gogna mediatica.
Ed è arrivato con Paolo Calabresi de “Le Iene” che, grazie ad un provvidenziale numero di cellulare passato da ACU, è riuscito a rintracciare l’organizzatrice.