Sostanze tossiche nell’olio di palma. In Italia record consumi!
I contaminanti da processo a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, danno adito a potenziali problemi di salute per il consumatore medio di tali alimenti di tutte le fasce d’età giovanile e per i forti consumatori di tutte le fasce d’età.
A dirlo è l’EFSA, che ha valutato i rischi per la salute pubblica derivanti da alcune sostanze, i glicidil esteri degli acidi grassi (GE), che si formano durante le lavorazioni alimentari, in particolare quando gli oli vegetali vengono raffinati ad alte temperature (circa 200° C).
I livelli più elevati di queste sostanze sono stati rinvenute in oli di palma e grassi di palma, seguiti da altri oli e grassi. Per i consumatori di tre anni di età e oltre, margarine e ‘dolci e torte’ sono risultati essere le principali fonti di esposizione a tutte le sostanze.
Glicidil esteri degli acidi grassi: genotossici e cancerogeni
Il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA ha esaminato le informazioni sulla tossicità del glicidolo per valutare il rischio dai contaminanti nella catena alimentare, ipotizzando una conversione completa degli esteri in glicidolo dopo l’ingestione.
La dott.ssa Helle Knutsen, presidente del gruppo di lavoro che si occupa dei contaminanti nella catena alimentare, ha detto: “Ci sono evidenze sufficienti che il glicidolo sia genotossico e cancerogeno, pertanto il gruppo di lavoro non ha stabilito un livello di sicurezza per i GE”.
Il gruppo ha concluso che i GE sono un potenziale problema di salute per tutte le fasce d’età più basse e mediamente esposte, nonché per i consumatori di tutte le età che risultino fortemente esposti.
“L’esposizione ai GE dei bambini che consumano esclusivamente alimenti per lattanti costituisce motivo di particolare preoccupazione, in quanto è fino a dieci volte quella considerata di lieve preoccupazione per la salute pubblica”, ha detto la dott.ssa Knutsen.
La disamina del gruppo ha messo in luce che i livelli di GE negli oli e grassi di palma si sono dimezzati tra il 2010 e il 2015, grazie alle misure volontarie adottate dai produttori. Ciò ha contribuito a un calo importante dell’esposizione dei consumatori a dette sostanze.
In realtà in Italia, proprio negli ultimi anni, il consumo di olio di palma si è quadruplicato, vanificando ogni potenziale miglioramento.
Il consumo di olio di palma solo in Italia ha infatti raggiunto livelli record, pari a 12 grammi al giorno pro capite, e non è difficile credere a queste cifre considerando che i consumatori acquistano sempre più prodotti confezionati, dai biscotti alle torte, dalle merendine ai prodotti da forno. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità ha sostenuto in passato che che i bambini italiani assumono il 49% in più di grassi saturi rispetto a quanto consigliato dall’Efsa.